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Immaginate due giovani soldati che, stanchi della guerra, decidano di abbandonare la propria terra per intraprendere un viaggio, che li porterà non si sa dove.
Così, secondo la leggenda popolare, i due - intorno alla metà del 1200 - raggiunsero la nostra Valle e vi fondarono il primo insediamento.

Di certo c’è che i primi abitanti giunsero da qualche valle al confine tra la Carinzia ed il Tirolo proprio intorno alla metà del 1200.

Per più di sette secoli i loro discendenti vissero in simbiosi con l’ambiente alpino, coltivando le poche specie adatte a queste altitudini e al clima rigido, portando il bestiame nei pascoli d’altura, nei mesi estivi, coltivando e falciando il fieno, traendo dai boschi il legname.

Durante i mesi invernali, quando le attività agricole si fermavano, uomini e donne si recavano a valle a piedi, con le slitte o con i carri per barattare i propri prodotti.
E sempre durante i mesi invernali, erano prevalentemente gli uomini a dedicarsi all’arte della tessitura del lino e della lana entrambi filati sul posto.

Oggi Sauris conta circa quattrocento abitanti, che interpretano alcune delle attività tradizionali, in chiave moderna (artigianato, produzione di salumi e formaggi) e che portano avanti una forma di accoglienza turistica a misura d’uomo, nel rispetto di un ambiente prezioso che, dopo secoli, rimane ancora intatto.